La storia di questo sigaro “italiano” risale al ‘500, quando nella Repubblica di Venezia, sotto la cui giurisdizione si trovava la Valle del Brenta, veniva coltivata e selezionata una varietà tabacco habana.
Si tratta di un tabacco clandestinamente coltivato e fumato per lungo tempo. Da quando è stato siglato l’accordo tra consorzio Tabacchicoltori del Monte Grappa e le Manifatture Sigaro Toscano è uscito dalla terra d’origine per essere distribuito su tutto il territorio italiano.
Pur ricordando il Toscano nell’aspetto, ricorda i sigari habanos per l’evoluzione della fumata. Ad esempio, il Doge, che a crudo presenta profumi di miele, fieno e legno; in fumata il tiraggio è regolare, la cenere compatta, l’ingresso è dolce con sentori nocciolati, sul finire prevalgono note pepate-piccanti.